Vodka

Una delle bevande alcoliche più consumate nel mondo è la Vodka, nata nei paesi dell’Europa dell’Est, Russia e Polonia che ne rivendicano la paternità del nome, che nella loro lingua d’origine è il diminutivo di acqua, rispettivamente voda e woda.

La Vodka è un distillato ottenuto da diverse materie prime ricche di amido, soprattutto i cereali, mentre i tuberi, in particolare le patate, sono utilizzati solo parzialmente. In Polonia si predilige la segale, in Russia segale e frumento, ma anche miscele con avena e orzo.

Gli ingredienti sono tritati grossolanamente, lasciati macerare in acqua per alcune ore, il mosto ottenuto è gradualmente fatto riscaldare e portato alla bollitura per poi essere filtrato. Prima dell’imbottigliamento si procede alla riduzione del grado alcolico al 40% di alcol. Nei paesi di origine, la Vodka è consumata liscia o fredda, in piccoli bicchieri, a volte in abbinamento ad alcuni cibi, caviale e salmone su tutti, mentre in altri paesi è impiegato soprattutto in cocktail e long drink. In commercio si trovano anche vari tipi di Vodka aromatizzata, con l’aggiunta di zucchero e sostanze come pesca e limone, mandarino, frutti di bosco, fragole e melone. Questi liquori a base di Vodka, hanno spesso un titolo alcolometrico piuttosto ridotto e sono bevuti freddi o utilizzati in vari drink.

L’ACQUAVITE D’UVA

Uve ammostate e fermentate, sono la materia prima dalla quale si distilla l’Acquavite d’uva. Prodotta in tutto il territorio italiano e in minima parte in altri paesi a vocazione viticola, è una scoperta recente nel mondo dei distillati, solo dal 1984.

Raccolta con cura al giusto grado di maturazione, l’uva è portata in distilleria, viene diraspata e pigiata senza spappolare la buccia degli acini. La pasta-mosto ottenuta è posta in cisterne di acciaio inox per la fermentazione che avviene intorno ai 18-22 °C per poi passare nell’alambicco per ladistillazione.

Il grado di estrazione del distillato varia in genere tra il 65-70%, per raccogliere il più possibile gli aromi del fermentato, quasi non operando il taglio delle teste, ma prelevando un cuore alto, eliminando cioè le code già quando l’alcolometro segna il 55%, verso la fine della distillazione. Segue un riposo di alcuni mesi in cisterne di acciaio dopo la consueta riduzione di grado al 40-45%.

Anche questi distillati a volte riposano in legno in piccole barrique di essenze profumate. Vitigno ed eventuale riposo in legno sono infatti i parametri sui quali si basa la classificazione delle Acquaviti d’uva.